Il nostro capogruppo Giuseppe Togni e l’ex consigliere Vittorio Feliciani sono stati convocati dalla Procura di Bergamo come testimoni dell’accusa nel processo a carico degli operatori privati che hanno gestito e realizzato le scuole medie di Cavernago.
L’accusa formulata è di turbativa d’asta.
Tale reato è contemplato dall’art. 353 c.p. che prevede: “Chiunque, con violenza o minaccia, o con doni, promesse, collusioni o altri mezzi fraudolenti, impedisce o turba la gara nei pubblici incanti o nelle licitazioni private per conto di pubbliche Amministrazioni, ovvero ne allontana gli offerenti, è punito con la reclusione fino a due anni e con la multa da lire duecentomila a due milioni. Se il colpevole è persona preposta dalla legge o dalla Autorità o agli incanti o alle licitazioni suddette, la reclusione è da uno a cinque anni e la multa da lire un milione a quattro milioni”.
La vicenda, come abbiamo raccontato parecchie volte (clicca qui), è da addebitarsi “politicamente” e “moralmente” all’attuale Amministrazione che, nonostante le segnalazioni del gruppo Progetto Cavernago e le soluzioni alternative proposte, ha ignorato ed ha proseguito imperterrita nel percorrere una strada assolutamente sbagliata e contraria ai principi di trasparenza ed efficenza cui dovrebbe ispirarsi una buona Amministrazione.
Ripercorrendo le tappe di questa assurda vicenda possiamo così riassumere la storia:
l’Amministrazione Comunale, che aveva deciso di realizzare le scuole medie, decide di non incassare le somme dovute da un privato (oneri e standard qualitativi) e chiede al predetto privato di realizzare direttamente le scuole medie, facoltà questa prevista dal codice degli appalti pubblici.
In questa procedura il privato assume la veste del “Comune” e nello svolgimento della gara deve seguire le regole previste dai bandi comunali, questo perchè i soldi che sta gestendo sono pubblici e non privati – si segnala, per dovizia di particolari, che i denari dovuti dal privato non erano sufficienti e, quindi, il Comune ha versato e fatto gestire al privato altri € 290.000 !
Per la realizzazione dell’opera il privato convocava una prima gara – annullata – perchè, senza rendersi conto, aveva invitato se stesso! Questa prima gara si concludeva con la vittoria di una società che aveva fatto lo sconto dell’1% e la seconda gara ?
Questa in breve la storia:
1) l’operatore privato, che si era impegnato a realizzare l’opera, qualche settimana prima di fare la seconda gara, vendeva le proprie partecipazioni sociali ai figli ed era “formalmente” uscito dalla società titolare della convenzione con il comune;
2) la società che aveva organizzato la seconda gara era, dunque, composta dalla moglie e dai figli del suddetto operatore;
3) moglie e figli “nuovi azionari della società” invitavano alla gara una società del papà che, guarda caso vinceva la gara d’appalto indetta per la realizzazione delle scuole medie !
4) la società che aveva vinto la gara era la stessa che aveva vinto la prima gara annullata dal comune per irregolarità!
NON MALE LA MOGLIE ED I FIGLI CHE APPALTANO AL MARITO NONCHE’ PADRE!
e il COMUNE in tutto questo cosa faceva? Nulla ma proprio nulla!
Si limitava a consegnare l’area, così che i lavori potessero iniziare, appaltando poi agli stessi soggetti opere aggiuntive e consegnado altri soldi pubblici (recinzioni e cancelli – controsoffittature).
Una vicenda oscura dalle gravi conseguenze che solo grazie alla denuncia del gruppo “Progetto Cavernago” è venuta alla luce!
Articolo realizzato da G.T.