Nelle scorse settimane, dalla provincia di Bergamo è arrivata una lettera con la quale si informa l’Amministrazione comunale che la società proprietaria della centrale ad olio vegetale grezzo di via Alessandro Volta, ha presentato una richiesta di proroga per l’esecuzione dei lavori richiesti nel 2016.
Per ricordare la complicata e tortuosa vicenda di questa centrale, facciamo un breve riassunto delle puntate precedenti.
Nel lontano 2016 S.D.L. Energia srl (società proprietaria della centrale) chiese alla provincia di BG (ente autorizzatore) la possibilità di apportare alcune modifiche all’impianto, tra i quali l’adeguamento del sistema di abbattimento fumi e dei motori. A seguito di quella istanza ci fu in provincia una accesa conferenza di servizi in cui il Sindaco Togni sollevò un eccezione sanitaria.
La questione sanitaria impose che la vicenda venisse rimessa all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma.
Convocati a Roma, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, venne siglato un accordo che prevedeva una serie di obblighi ed interventi da eseguirsi prima della riaccensione:
• Elevare l’attuale camino portandolo a 17m di altezza, e realizzare un filtro ceramico per abbattere i fumi;
• Elevare il lucernario e provvedere alla coibentazione dei 4 lati;
• Concordare con l’Amministrazione comunale una campagna periodica di rilievi degli inquinanti con costi a carico di S.D.L. Energia.
Le prescrizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri Vennero recepite dalla provincia a settembre 2016 con l’ennesima determina dirigenziale nella quale si stabiliva:
• Entro 1 anno da settembre 2016 doveva essere comunicato l’avvio dei lavori;
• I lavori dovevano terminare a 3 anni dalla comunicazione di avvio lavori.
La comunicazione di avvio lavori è stata inviata al comune nell’aprile 2017, ma di fatto i lavori non sono mai iniziati.
Il termine di 3 anni è scaduto ad aprile 2020 ma prima della scadenza la società proprietaria ha depositato in Provincia una istanza di proroga.
Le motivazioni poste a base della richiesta di proroga non giustificano la concessione ed è per questo che come Amministrazione trasmetteremo il nostro più fermo parere negativo dal Marzo 2016, data della trasferta a Roma, ad oggi sono passati 4 anni e il tempo per fare i lavori c’era.
Speriamo che la provincia di Bergamo metta una “pietra tombale” sopra a questa vicenda, che ha fatto solamente perdere tempo, risorse e sonni a tutti Noi!
PROGETTO CAVERNAGO